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MOLINA DI LEDRO - Anno 2010

Possiamo pensare ad un ambiente minimale, rigoroso, lineare, che non trasmetta sensazioni asettiche? Luci ed ombre creano giochi di chiaroscuro ed in definitiva scaldano l’ambiente. Il bianco è ancora padrone delle superfici verticali e lascia cadere lo sguardo su fiammate di calore e di colore. Questa realizzazione abbandona gli stili dell’ambiente montano nel quale è collocata pur rispettando alcuni aspetti della tradizione in un’unione di contrasti. Il fuoco, baricentro visivo della casa, unisce il piacere del camino alla tecnica di diffusione e recupero del calore attraverso le canalizzazioni dell’aria. Un gioco a nascondere e mostrare, celando tutto il possibile dietro ante, evidenziando alcuni elementi con l’uso della luce. Porte a raso, tende bianche e lineari; ogni elemento contribuisce a ripulire da possibili elementi di disturbo per lasciare spazio a ciò che si vuol mostrare: un quadro, un lampadario scultoreo.

L’apertura degli ambienti, un tempo chiusi da partizioni che separavano gli spazi e le persone, ha portato un nuovo piacere dello stare insieme pur occupati in attività diverse.